La musica ha sempre avuto per me il potere di dare voce a ciò che le parole non riescono a esprimere. Quando ho avuto l'opportunità di partecipare all'evento Foglie d’Autunno a un anno dalla scomparsa di Giulia Cecchettin, ho sentito una responsabilità profonda e un onore immenso.
Ricordare Giulia attraverso la musica non è stato solo un momento artistico, ma un atto umano, intimo e collettivo al tempo stesso. L'energia che si respirava era qualcosa di unico: un mix di silenzio rispettoso e di partecipazione emotiva, quasi palpabile.
Tutto è cominciato proprio a Barcis. Ero lì quando fu ritrovato il corpo di Giulia. Da quel giorno, ho sentito un legame inspiegabile con questa tragedia, una sorta di dovere personale di onorarne la memoria attraverso ciò che so fare meglio: suonare. La musica è il mio modo di dare un significato, di affrontare l’indescrivibile. E così, quando mi è stata data l’occasione di dedicare a lei un concerto, non ho avuto dubbi.
Durante l’esibizione, ogni nota portava con sé il peso e la leggerezza del ricordo. Mi sono lasciato guidare dalle emozioni, pensando a lei, alla sua famiglia e a tutte le persone che hanno sofferto. Mi sono anche reso conto di quanto sia importante usare l’arte per sensibilizzare, per non dimenticare, per trovare un filo di speranza anche nelle vicende più oscure.
“Foglie d’Autunno” non è stato solo un evento. Per me, è stato un rito collettivo, un modo per trasmettere che Giulia vive ancora nei nostri pensieri, nelle nostre azioni, nei gesti di gentilezza e rispetto verso chi ci circonda.
A distanza di un anno, il dolore è ancora vivo, ma è attraverso momenti come questo che possiamo trasformarlo in memoria attiva, in qualcosa che ci spinge a essere migliori, più attenti, più umani. Sono profondamente grato di aver avuto la possibilità di rendere omaggio a Giulia e di condividere questo momento con un pubblico così coinvolto e rispettoso.
Porterò con me per sempre questo ricordo, insieme alla convinzione che la musica è uno degli strumenti più potenti che abbiamo per curare le ferite e per costruire ponti, anche verso chi non c'è più ma continua a vivere nei nostri cuori.
I want to thank the municipality of Barcis, 𝘍𝘰𝘯𝘥𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘎𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘚𝘢𝘯𝘵𝘪𝘯 𝘖𝘯𝘭𝘶𝘴, 𝘏𝘰𝘵𝘦𝘭 𝘚𝘢𝘯𝘵𝘪𝘯, 𝘎𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘭𝘪, 𝘋𝘢𝘯𝘵𝘦, 𝘍𝘭𝘢𝘷𝘪𝘰 𝘋𝘢𝘮𝘪𝘢𝘯, 𝘈𝘶𝘴𝘦𝘳 and 𝘍𝘪𝘥𝘢𝘱𝘢 for their support.
Comments