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Riccardo Pes, cello - Pierluigi Piran, pianoforte

Musica Degenerata - il nuovoalbum

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Riccardo Pes, Pierluigi Piran_MUSICA DEGENERATA
Pierluigi Piran, pianoforte_edited.jpg
Riccardo Pes, Pierluigi Piran_MUSICA DEGENERATA

Tracklist​

Guido Alberto Fano (1875-1961)
Sonata op. 7
1 - Allegro molto moderato (9:31)
2 - Andante (6:34)
3 - Allegretto con variazioni (4:25)
4 - Allegro appassionato (8:48)

Leone Sinigaglia (1868-1944)

Sonata op. 41
5 - Allegro (10:14)
6 - Intermezzo (6:20)
7 - Adagio (10:54)
8 - Allegro con spirito (7:33)

Renzo Massarani (1898-1975)
Sonatina
9 - Allegro, ben quadrato (5:04)
10 - Romanza, andante sereno (5:05)
11 - Rondò, presto (3:50)

I compositori e strumentisti italiani nati nella seconda metà dell’Ottocento possono essere visti come i figli di una vera e propria rivoluzione culturale risorgimentale. Una rivoluzione indotta dalla necessità di creare una nuova identità musicale nazionale, sganciata dal ruolo iconico e dominante dell’opera. Di fatto, per gran parte del XIX secolo la tradizione operistica aveva soggiogato quella strumentale, che iniziava a ritrovare particolare impulso e diffusione solo dopo il 1860.

L'album raccoglie le sonate Leone Sinigaglia, Guido Alberto Fano e Renzo Massarani (prima mondiale), autori di origine ebraica che furono perseguitati dalle leggi razziali. Il termine "musica degenerata" (Entartete Musik, in tedesco) fu un'etichetta applicata negli anni '30 dal governo nazista per indicare alcune forme musicali considerate decadenti. Questa condanna rientrava in una campagna più ampia contro l'arte cosiddetta "degenerata" (Entartete Kunst), privando il mondo di capolavori e voci artistiche di straordinaria profondità.

È il caso dei tre compositori qui rappresentati (Sinigaglia, Fano, Massarani), i quali hanno raccolto a pieno l’eredità dei maestri predecessori ma che, come loro, hanno pagato lo scotto di essersi trovati a vivere in un momento storico transizionale. Come in un limbo tra il “vecchio” e il “nuovo”, tra il Romanticismo - ormai del tutto esaurito nel resto d’Europa, e i primi bagliori di un nuovo linguaggio musicale che si sarebbe presto avviato verso la destrutturazione con le avanguardie del Novecento. Eppure il risultato dei loro lavori è degno di interesse storico e performativo, e dicono molto sulla necessità di riscoprire una larga parte della storia della musica italiana. Certamente, la loro comune estrazione ebraica e la conseguente censura delle leggi raziali dei primi anni trenta del Novecento possono aver favorito in certa misura l’oblio caduto su questi nomi. Tuttavia, una più accurata analisi musicologica attende di essere compiuta per analizzare le ragioni di quel vuoto storiografico, nel quale si perde quello scorcio di romanticismo italiano, per passare in modo repentino alla modernità.​

Federica Nardacci, musicologa

Press

Riccardo Pes, Pierluigi Piran_Radio 3 (Primo Movimento)
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The duo

Riccardo Pes and Pierluigi Piran - Studio session at Radio Koper Capodsitria (Slovenia)

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